Iniziative 2013-2014
Convegno per ricordare la figura di Benigno Zaccagnini nel 25° della sua scomparsa. Occasione per la presentazione del libro "Zaccagnini immagini e riflessioni per il futuro".
L'incontro si terrà a Bologna mercoledì 16 aprile 2014 alle ore 18.00 presso l'Hotel Europa (Via Boldrini n° 11).
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RILANCIARE LA IeFP
"Perchè nessuno si perda" è la proposta elaborata da Acli, Compagnia delle Opere e Salesiani Don Bosco, per rilanciare l’istruzione e la formazione professionale (IeFp) nel nostro Paese.
10 punti per sostenere l’occupazione e il futuro dei giovani attraverso i percorsi della IeFP, che le statistiche confermano essere una risorsa strategica per combattere gli abbandoni scolastici e favorire gli inserimenti nel mondo del lavoro.
Ti invitiamo ad aderire e sostenere questa proposta.
Scarica la lettera di adesione e inviarla via fax al numero 06-5840607 (segreteria ENAIP) o se preferisci via email all'indirizzo sedenaz@enaip.it
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CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE APS
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METTIAMOCI IN GIOCO "CONTRO I RISCHI DEL GIOCO D'AZZARDO"
Conferenza Regionale ACLI Emilia Romagna - Bologna, LUNEDI' 10 GIUGNO 2013 ore 17.00 - Sala Carlo Gentili - Via Lame n. 116
Saranno presenti:
Antonio Russo - responsabile nazionale ACLI immigrazione, legalità e coesione territoriale
Marco Galdiolo - presidente nazionale U.S. ACLI
Il numero di persone dipendente dal gioco d'azzardo aumenta costantemente (sono 800.00 i giocatori patologici) e cominciano ad emergere i rischi e i costi sociali che il gioco d'azzardo provoca.
Il nostro incontro è volto ad aprire un dibattito politico che definisca regole chiare rispetto al gioco d'azzardo, avviando nel contempo, una campagna culturale che restituisca al gioco il suo significato educativo e sociale originario.
Papa Francesco, Acli: "Grande gioia. Spiccata sensibilità sociale"
"Come lavoratori cristiani partecipiamo alla gioia di tutti i credenti e degli uomini di buona volontà per l’elezione del card. Jorge Mario Bergolio al sommo pontificato con il nome di Francesco”. Questo è il primo commento delle Acli sul nuovo pontefice.
“La figura del Papa – non è per noi quella di un sovrano assoluto, ma piuttosto quella di un Padre, di un Pastore e di un Maestro che, ponendosi alla sequela di Gesù nel solco maestoso tracciato cinquant’ anni fa dal Concilio Vaticano II, guida e conferma nella fede i suoi fratelli sulle difficili strade del mondo di oggi”.
“Dopo il gesto di libertà e di amore compiuto da Benedetto XVI, l’elezione del card. Bergoglio – dimostra la continuità della fede che il Vescovo di Roma e Successore di Pietro è chiamato a trasmettere presiedendo all’universale carità. Il cognome italiano (la sua famiglia è di origini piemontesi) e la scelta del nome del grande santo di Assisi, patrono d'Italia, unisce idealmente i cattolici del Vecchio Continente a quelli del continente americano, nel momento in cui è stato scelto un papa extra europeo. Noi sappiamo che l’ex arcivescovo di Buenos Aires, primo gesuita nella storia a divenire pontefice, ha manifestato una particolare sensibilità per la giustizia sociale e per il riscatto dei ceti più poveri: dalla crisi argentina ora tale sensibilità è chiamato ad esprimerla sui problemi posti dalla crisi globale”.
“A Papa Francesco – – le Acli confermano la loro fedeltà ed il loro affetto nella preghiera e nell’attenzione al suo Magistero: radicati da sempre nella triplice fedeltà al Vangelo, alla causa dei lavoratori e alla democrazia gli aclisti intendono continuare nella loro esperienza quotidiana il loro sforzo di dare carne, sangue e sostanza agli insegnamenti sociali della Chiesa così come ci sono stati consegnati, inserendosi creativamente nella realtà di oggi con attenzione ai problemi concreti delle persone”.
XXVI° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA MECNAVI DI RAVENNA - 13 MARZO 1987/13 MARZO 2013
Sono trascorsi ventisei anni da quel tragico venerdì ed erano da poco passate le nove della mattina, quando la gasiera Elisabetta Montanari ormeggiata nel porto di Ravenna nel Cantiere della Mecnavi, si trasformò in un rogo per tredici operai.
Sulla nave venivano effettuati lavori di pulizia, di carpenteria, di sostituzione di lamiere.
Gli operai, chiamati “PICCHETTINI” presenti nei cunicoli della stiva sotto i serbatoi, rimuovevano le sporcizie accumulatosi, usando stracci, palette, spazzole e raschietti per rimuovere la ruggine e i residui di olii, quando una scintilla di una fiamma ossidrica sviluppò un piccolo incendio sul fondo della stiva.
L’aria divenne subito irrespirabile, si sviluppò una notevole quantità di fumo e gas tossici (ossido di carbonio, acido cianidrico). Non tutti gli operai sparsi nei vari cunicoli ristretti, con spazi di 80-90 centimetri con scarsa visibilità, riuscirono a raggiungere l’unica apertura.
Morirono soffocati.
Ricordiamo i nomi:
Argnani Filippo, 39 anni cassaintegrato di Alfonsine (RA) lavorava in nero nel cantiere
Cacciatore Marcello, 23 anni di Cervia (RA)
Centiani Alessandro, 21 anni di Bertinoro (FC)
Cortini Gianni, 21 anni di Ravenna (al suo primo giorno di lavoro)
Foschi Massimo, 36 anni di Cervia (RA)
Gaudenzi Marco, il più giovane 18 anni, veniva da Bertinoro (FC)
La Polla Domenico, 25 anni di Bertinoro (FC)
Mosad Mohammed, 26 anni, egiziano viveva a Marina di Ravenna
Padua Vincenzo, 59 anni a pochi mesi dalla pensione viveva a Ravenna
Piagari Onofrio, 19 anni di Bertinoro (FC)
Romeo Massimo, 24 anni al primo giorno di lavoro
Sansovini Antonio, 29 anni fratello minore del titolare della ditta subappaltatrice
Seconi Paolo, 23 anni al suo primo giorno di lavoro.
Era una tragedia annunciata e si scoprirono poi situazioni conosciute da pochi ma mai denunciate:
LAVORO NERO-IL CAPORALATO-IL DISPREZZO DELLE PIU’ ELEMENTARI NORME DI SICUREZZA, L’ARROGANZA DEGLI IMPRENDITORI ARIENTI (non tolleravano la presenza dei sindacati)
E’ stata la più grande tragedia del dopo guerra.
La relazione conclusiva del collegio di esperti affermava:
“Lo scenario in cui si operava rendeva l’evento catastrofico non dipendente dalla casualità ma piuttosto appartenente all’insieme delle quasi certezze e ancora:…al di là dei tempi e delle modalità con cui si è svolta la lunga agonia delle vittime un fatto rimane assolutamente certo e inequivocabile: per nessuno degli operai rimasti intrappolati nella stiva dopo lo sviluppo dell’incendio, vi era alcuna possibilità di fuga perché non erano state previste vie alternative d’uscita.”
Mons.Ersilio Tonini, allora Arcivescovo di Ravenna, nell’omelia funebre che si tenne in Duomo (tre giorni dopo) dove tutta Ravenna era presente, dall’altare tuonò frasi forti:
Fossero andati i genitori a visitare quei cunicoli avrebbero detto:
“ NO, FIGLIO MIO! Meglio povero, ma con noi ! “
Avrebbero avvertito l’umiliazione spaventosa, la disumana umiliazione.
Un ragazzo di 17-18 anni che è costretto a passare dieci ore in cunicoli dove - posso dire la parola? Non vorrei scandalizzare dove possono vivere e camminare solo i topi ! Uomini e topi Parola dura, detta da un Vescovo all’altare:eppure deve essere detta, perché mai gli uomini debbano essere ridotti a topi!”.
Le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani)invitano i propri associati a ricordare nei Circoli e nelle chiese tutti i lavoratori che hanno dato la vita per il lavoro.
IO RIATTIVO IL LAVORO
È partita il 16 gennaio 2013 la raccolta firme della campagna “Io Riattivo il lavoro”, promossa dal comitato regionale composto da Cgil, Arci, Libera, Centro studi Pio La Torre, Avviso Pubblico, Confesercenti SoS Impresa, Legacoop e Acli e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna.
L’obiettivo è quello di raccogliere più di cinquantamila firme per promuovere la creazione di un progetto di legge che preveda la restituzione alla collettività dei beni e delle aziende sottratte alla mafia.
Le firme saranno raccolte, oltre che nei banchetti della campagna allestiti nelle diverse città, anche nelle sedi territoriali delle associazioni promotrici della campagna. Clicca qui per maggiori informazioni